Una fiction coraggiosa che rende giustizia alla memoria di Calabresi

 

Il Commissario Luigi Calabresi

Il Commissario Luigi Calabresi

Ritengo che lo sceneggiato “Anni Spezzati” vada  coraggiosamente  controcorrente ed apra uno squarcio sugli anni di piombo e sulle mistificazioni e falsità vere e proprie di certa parte della sinistra, rendendo così giustizia alla memoria di Luigi Calabresi. Al di là del rispetto dovuto a tutte le vittime della violenza politica, soprattutto oggi emerge la necessità di rivedere la storia dell’Italia degli anni 70, per come è stata raccontata da certi mass media e descritta nei libri di storia delle scuole, utilizzati da certi insegnanti ideologizzati, cattivi maestri e corruttori delle giovani generazioni. E’ bene rammentare l’isolamento di chi, da posizioni di centrodestra o comunque liberali osava contraddire la vulgata ufficiale della sinistra nella quale parte determinante era svolta dall’allora PCI (legato ancora all’URSS ed al comunismo mondiale) che abilmente prendeva le distanze dai movimenti dell’estrema sinistra, nel contempo all’insegna dell’arco costituzionale,emarginando chi si opponeva alla sua strategia politica.Basta pensare alla progressiva virata a sinistra del Corriere della Sera (giornale della borghesia cd illuminata) virata che costrinse Montanelli a lasciare il quotidiano di via Solferino e fondare il “Giornale “per dare dignità politica al mondo moderato che si opponeva al tentativo del PCI di impadronirsi del potere con l’appoggio del sindacato e di parte dell’opinione pubblica.E che dire del clima di violenza vigente all’interno dell’università per chi non apparteneva ad un certo filone politico?Ero allora studente universitario e ricordo bene l’intolleranza e le minacce cui ero fatto oggetto!! Non intendo in questa sede ripercorrere il calvario di tante vittime alle quali al di là dell’appartenenza politica bisogna guardare con rispetto, ma evidenziare la responsabilità di un certo “mondo”che intorbidì il clima politico del paese e che fu causa di tante violenze e di una sorta di guerra civile; non si può dimenticare infatti l’intolleranza con cui era guardato chiunque non si riconosceva nella sinistra e se occorre prendere atto con piacere della fine di quel clima di tensione, occorre pure fare in modo che la verità sugli anni di piombo emerga come pure le precise e pesanti responsabilità di determinati settori culturali e politici della sinistra.Una pagina della storia d’Italia deve necessariamente essere riscritta!