Pdl Bologna: mozione al Governo per destinare un adeguato importo dell’otto per mille al sostegno delle scuole paritarie

MOZIONE

La Camera dei deputati,

premesso che:

l’articolo 30, primo comma, della Costituzione riconosce che è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli;

l’articolo 33, quarto comma, della Costituzione, rimette alla legge dello Stato il compito di fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, prescrivendo che siano assicurati ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni delle scuole statali;

la legge 10 marzo 2000, n. 62, in attuazione dell’articolo 33 della Costituzione, ha sancito le condizioni per il riconoscimento della parità scolastica tra le scuole statali e le scuole non statali e la funzione pubblica svolta a pieno titolo da queste ultime, conformandosi agli adempimenti previsti dalla legge, nell’ambito del sistema nazionale di istruzione;

– la realizzazione della parità scolastica rappresenta il riconoscimento del fondamentale diritto delle famiglie di scegliere il tipo di istruzione da impartire ai propri figli, nell’ambito dei princìpi dell’ordinamento costituzionale;

– il pluralismo educativo svolge un ruolo fondamentale per rendere più moderno e flessibile il sistema scolastico del nostro Paese, secondo princìpi di autonomia, di sussidiarietà e di partecipazione, e per allinearlo con le più avanzate realtà scolastiche europee;

– le scuole paritarie svolgono, in molti casi e soprattutto al livello della scuola primaria e della scuola dell’infanzia, un ruolo di integrazione rispetto al servizio prestato dalle istituzioni statali e, in generale, pubbliche, le quali non potrebbero soddisfare, da sole, la richiesta delle prestazioni essenziali i cui livelli minimi debbono, per precetto costituzionale, essere garantiti agli alunni e alle famiglie su tutto il territorio nazionale;

– il ruolo della scuola paritaria è quello di concorrere con la scuola statale al perseguimento di un obiettivo comune, ossia quello della formazione e dell’educazione del fanciullo e del giovane, sia sul piano culturale, sia nello sviluppo dei valori morali e della coscienza civile, d’intesa e in collaborazione con le famiglie;

considerato che:

– le scuole paritarie attraversano da tempo un periodo di estrema difficoltà, legata principalmente all’inadeguatezza delle risorse economiche disponibili per il loro funzionamento; tale difficoltà, aggravata dall’attuale congiuntura economica, non può essere risolta attraverso un appesantimento dell’onere delle rette a carico degli studenti e delle famiglie, che costituirebbe un oggettivo ostacolo alla realizzazione del diritto alla scelta dell’istruzione in condizioni di effettiva parità;

– non sussiste libertà di insegnamento e di scelta educativa senza un corrispettivo sostegno a livello giuridico ed economico perché tale libertà possa realizzarsi, come affermato molto chiaramente anche dal Parlamento europeo nella risoluzione approvata il 14 marzo 1984;

– un intervento immediato potrebbe realizzarsi mediante un’idonea destinazione di una parte dei fondi appartenenti alla quota dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) attribuita alla diretta gestione statale, di cui all’articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, già più volte utilizzata in passato per esigenze di carattere straordinario (si vedano l’articolo 2, comma 69, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, poi modificato dall’articolo 1, comma 1233, della legge 27 dicembre 2006, n. 296; la voce “Legge 24 dicembre 2007, n. 244, art. 3, comma 3” dell’allegato al decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126; l’articolo 21, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111; l’articolo 30, comma 5, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e l’articolo 4, comma 2, del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 2012, n. 9),

impegna il Governo

– ad adottare tempestivamente iniziative, eventualmente anche di carattere normativo, per destinare, nell’esercizio finanziario 2013 e nei due successivi, un adeguato importo della quota dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) attribuita alla diretta gestione statale al finanziamento di misure dirette a sostenere l’attività didattica ed educativa e il funzionamento delle scuole paritarie, allo scopo di assicurare, nell’attuale momento di difficoltà, adeguate risorse economiche per garantire la continuità della funzione da esse svolta, nell’ottica del pluralismo educativo, nell’ambito del sistema nazionale di istruzione.

On. Fabio Garagnani, deputato Pdl di Bologna