Al via l’inchiesta sugli autovelox non omologati nei comuni di Terre d’Acqua

Gli Autovelox non omologati o comunque non in regola, individuati ieri nella trasversale di pianura che vedono coinvolti i comuni di “Terre d’acqua”al di la dell’accertamento delle eventuali responsabilità evidenziano anche nelle giustificazioni del sindaco di San Giovanni in Persiceto e di molti amministratori di sinistra, non ultimo l’assessore alla mobilità del comune di Bologna, la persistente ambiguità di una certa sinistra in materia di circolazione stradale e di responsabilità dei cittadini. A parte la considerazione che gli autovelox ed in genere gli strumenti di controllo della velocità sono stati concepiti in questi anni più come mezzi per” fare cassa”e non di tutela della sicurezza dei cittadini, alterando in questo modo il vero significato della legge, ciò che mi preoccupa e che appare evidente in molte dichiarazioni è la persistente concezione “educativa ed ideologizzata” di molti amministratori della sinistra nei confronti dei propri concittadini,considerati più come “bambini cattivi” da educare e correggere e non come titolari di particolari diritti nei confronti dell’ente locale. La materia del traffico è emblematica da sempre di una certa ostilità della sinistra verso l’utilizzo dell’automobile come pure i pesanti divieti che spesso ostacolano la circolazione stradale o bloccano in modo abnorme centri storici rendendoli sovente una sorta di cimitero. Sia ben chiaro, occorrono regole e sanzioni per regolamentare la circolazione stradale, e la sicurezza dei pedoni ed in genere di tutti i cittadini deve essere rigorosamente tutelata, ma non si può fare della sanzione amministrativa l’unico strumento di governo di questo importante settore, concependo il cittadino o l’automobilista come un suddito di determinate teorie elaborate nell’ufficio di qualche assessore “ambizioso”. I comuni debbono darsi delle priorità ed in questo momento la tutela (con i correlati impegni economici) della sicurezza della collettività nei confronti della microcriminalità deve avere la priorità su altri aspetti della vita sociale.