27 aprile il giorno di Wojtyla e Roncalli, i papi santi

Non intendo lasciar passare sotto silenzio l’evento significativo che si compirà in Roma Domenica 27 aprile con la santificazione di due pontefici Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II che in modo diverso ma complementare, anche in considerazione del contesto in cui operarono, segnarono la storia della Chiesa nel secolo ventesimo. Gli organi di stampa, gli storici si sono occupati ampiamente in questi giorni della vita e dell’operato dei due santi che vissero in realtà geografiche lontane da Roma, Roncalli in un lungo servizio diplomatico in Bulgaria, Turchia e Francia per poi approdare al Patriarcato di Venezia e Woityla in Polonia durante l’occupazione nazista e l’oppressione comunista; i meriti storici di entrambi sono conosciuti, da un lato l’abilità di Roncalli nel salvare migliaia di ebrei e nel fronteggiare l’ostilita di ambienti laicisti francesi contro la Santa Sede ed i Vescovi, e soprattutto la convocazione del Concilio Vaticano II; dall’altra la lotta intemerata di Woityla contro il regime comunista prima ed il ruolo essenziale giocato nella caduta dei regimi totalitari dell’est europeo per non parlare della missione “mondiale “che si assegnò come pellegrino itinerante in tutti i continenti. Cio che mi preme ribadire i questa sede è che entrambi i Pontefici mostrarono un attaccamento esemplare alla Chiesa ed alla sua autentica tradizione, non indulgendo alle “mode allora in vigore” e mantenendo ben salda la dottrina della fede in punti fondamentali nonostante le pressioni dei cd progressisti. Di Giovanni Paolo II come non ricordare l’attaccamento esemplare alla ” Madonna” ed al culto Mariano ed il dono della pallottola che lo colpi alla Madonna di Fatima che lo salvò dalla morte? Infine un’ultima considerazione: spero che Papa Francesco acceleri il processo di beatificazione di Pio XII il grande Papa della seconda guerra mondiale, ingiustamente denigrato e dimenticato oggi, mentre nel dopoguerra fu esaltato per la sua opera di soccorso alle popolazioni devastate dalle prove della guerra, in primis gli ebrei che direttamente o indirettamente salvò in gran numero.