Ancora sul diritto di cittadinanza agli stranieri

La vicenda concernente la rissa scoppiata in una scuola bolognese fra “studentesse extracomunitarie” a proposito del velo strappato ad una di loro, al di la dell’aspetto marginale “del velo medesimo”pone il problema DEL LIVELLO DI INTEGRAZIONE raggiunto nelle nostre scuole e l’effettiva volontà delle autorità scolastiche di favorire un processo di inserimento nella storia e cultura italiana degli extracomunitari. Troppo spesso, ancora oggi, ci si deve scontrare con una mentalità “TERZOMONDISTA” diffusa in determinati settori del corpo docente e dirigente (sovente politicizzato); insegnanti che in molti casi sono poco sensibili alla necessità di difendere la nostra identità culturale anche e soprattutto presso le giovani generazioni, spesso condizionate da ambenti famigliari chiusi se non ostili ai valori sui quali si fonda una moderna democrazia.In questo senso la recente, pessima, proposta di inserire all’odg del governo il cd IUS SOLI non aiuta,anzi aggrava, una situazione nella quale i giovani studenti non italiani necessitano di maggiori stimoli culturali per inserirsi a pieno titolo nella vita del nostro paese,conoscendone lingua e costumi per poterne poi (ma solo allora)eventualmente diventare cittadini. Nella precedente legislatura ho presentato una proposta di legge ad hoc,nella convinzione che un paese privo o scarsamente sensibile alla propria storia e tradizione non ha futuro ed in questo senso sarebbe opportuno che il PDL ponesse al’ attenzione del governo una verifica del livello di integrazione raggiunto nelle scuole italiane, senza farsi condizionare da miti o concezioni “sessantottine” smentiti dalla realtà quotidiana.