A Bologna “padre” e “madre” spariscono dal vocabolario scolastico

Fabio Garagnani interviene sul tema della famigliaLa recente decisione della giunta comunale di Bologna di cassare la definizione di padre e madre,  sostituendola con quella di genitore, dai moduli di iscrizione alle scuole comunali, è molto più grave di quanto appaia all’apparenza. Secondo le dichiarazioni dell’assessore Pilati che ne fa una questione di opportunità ed efficienza ed in realtà consapevole o meno l’assessore medesimo, questa decisione stravolge completamente i principi basilari sui quali si regge la convivenza civile a Bologna  come in altre città. E’ in ballo una concezione della società  imperniata sul ruolo della famiglia e sulle diverse peculiarità e originalità della figura paterna e materna, ed il comune di Bologna con questo atto che non può essere sottovalutato, dimostra di accodarsi pedissequamente ad una impostazione “eversiva” della società italiana ed occidentale finora imperniata su valori comuni a cristiani e laici, perché facenti arte di un un “unicum bimillenario” naturale sul quale si è sviluppata la nostra civiltà.
In questo contesto sono fuori luogo accenni alla libertà della persona nei suoi rapporti affettivi o al l’uguaglianza dei cittadini che sono affermati chiaramente nella carta costituzionale e che nessuno intende mettere in discussione, riconoscendo anche il mutato ruolo della donna nella societa contemporanea, ma ciò che è intollerabile è  l’inserimento surrettizio in atti pubblici di termini che snaturano dalle fondamenta alcune distinzioni naturali prima ancora che cristiane del ruolo dei genitori nella famiglia .Ed in effetti quanto avvenuto non puo’essere ridotto ad una disputa fra cattolici e laici; è qualcosa di diverso e più profondo che riguarda il futuro della nostra comunità. Non so se l’assessore sia consapevole della gravità delle sue affermazioni che oggettivamente, lo ripeto, sono lesive non solo di valori essenziali costitutivi della nostra societa ‘ ma anche anticostituzionali. Credo pertanto che un ripensamento di questa decisione s’imponga al più presto.