Papa Pacelli: una vita dedicata alla lotta ai totalitarismi

Papa Eugenio PacelliIn questi giorni ricorrendo l’anniversario della scomparsa di Papa Giovanni e dell’indizione del Concilio Ecumenico Vaticano II, si tende giustamente a ricordare i meriti indiscussi ed il coraggio profetico di quel Pontefice, alterandone pero’ spesso la figura in modo strumentale e dimenticando il suo fermo ancoraggio alla tradizione della Chiesa Cattolica. Per contro continua l’opera di demonizzazione del suo predecessore Pio XII (Eugenio Pacelli) le cui encicliche furono  peraltro ampiamente citate in sede conciliare, a torto accusato di non avere abbastanza difeso gli ebrei e di essere stato debole con i nazisti; non a caso la stampa di sinistra (spesso con la collusione di sedicenti cattolici progressisti) si è’ distinta in questi anni in una nefasta opera di denigrazione nei confronti di questo Pontefice, solamente perché ebbe il merito ed il coraggio di opporsi risolutamente non solo al nazismo ma anche al comunismo, denunciando a più riprese la inconciliabilità di quelle ideologie con il Cristianesimo.
E’ bene ricordare in questa sede le due encicliche (“Divini Redemptoris” e “Mit Brennender Sorge”) alle quali collaborò’ contro quei “sistemi” e la copertura data durante la seconda guerra mondiale agli ebrei perseguitati e rifugiati nelle chiese e strutture cattoliche; gli storici A.Riccardi ed A.Tornielli hanno ben documentato in pregevoli testi (“Papa Pio XII” – Editori la Terza e “Pio XII, Il Papa degli Ebrei” - Edizioni Piemme) le sue direttive all’episcopato di tutti i paesi europei ed hanno calcolato in 800.000 le persone salvate in modo diretto od indiretto dal suo intervento, per non parlare dei perseguitati politici antifascisti che trovarono rifugio nelle Chiese di Roma. Conclusasi la seconda guerra mondiale Pio XII si trovo’ a fronteggiare l’espansionismo sovietico e la lotta spietata che il comunismo stalinista (appoggiato da quello italiano) condusse contro la Chiesa Cattolica nei paesi Baltici, in Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia,Ucraina, Iugoslavia imprigionando, torturando e uccidendo vescov, sacerdoti e laici con il proposito deliberato di distruggere la Chiesa Cattolica;le vicende dei coraggiosi card. Mindzenty,Beran, Stepinac per citare i più conosciuti sono noti a tutti e sono i  primi di una schiera di martiri del comunismo che Papa Pacelli combattè con coraggio e lungimiranza in nome della dignità umana, stabilendo a chiare lettere la distinzione fra verità’ e menzogna. E’ bene citare infine,ma ci sarebbe tanto da dire, l’impegno di Pio XII per il trionfo della democrazia in Italia nelle elezioni del 18 aprile 1948 che salvarono il nostro paese dal comunismo e consentirono all’Italia un progresso significativo nella libertà.
Sono,sicuro che la storia renderà il giusto riconoscimento a questo grande Papa e mi auguro che il processo di beatificazione prosegua senza intoppi o condizionamenti di una certa opinione pubblica di sinistra.