40 anni fa il colpo di Stato in Cile

Salvator AllendeMi rendo conto che per l’ennesima volta corro il rischio di andare proprio “controcorrente” ma la realtà storica ha le sue esigenze e la verità non può essere nascosta; premesso che la repressione durissima dei militari violò sistematicamente le più elementari regole della dignità umana e non ha giustificazione alcuna, non si possono tacere le cause del colpo di stato che non possono essere addebitate superficialmente come da sempre fa certa sinistra, solo alle trame della CIA. Il Cile usciva da un periodo di governo della Democrazia Cristiana profondamente trasformato e avviato su una strada di cauto benessere, evitando contrapposizioni e scontri ideologici, grazie all’azione riformatrice di E.Frei; l’elezione di Allende (non diretta ma in parlamento con i voti della DC) sulla base di un programma di governo, poi non rispettato dal presidente e condizionato dalla sinistra estrema di Altamirano, radicalizzò immediatamente la situazione politica, all’insegna della nazionalizzazione od espropriazione delle principali industrie del paese, per non parlare delle minacce ricorrenti di collettivizzazione forzata di ogni settore, e dell’economia agitata dall’estrema sinistra socialista. Gli scontri sociali aumentarono a dismisura,con interventi di gruppi armati ideologizzati collegati a Fidel Castro, presente in quei giorni in Cile, che agiva come longa manus dell’URSS: non si dimentichi che nel 1973 si era ancora in guerra fredda e l’URSS guardava con estremo interesse alla possibilità di inserirsi in America latina dopo la conquista di Cuba; gli attentati aumentavano e nonostante la cautela del leader comunista Corvalan per arginare l’irruenza rivoluzionaria dei socialisti estremisti, era diffusa la sensazione che di li a poco il Cile sarebbe diventato un paese “socialista”nonostante la sinistra fosse minoritaria nel paese. In questo contesto lo sciopero dei camionisti, spina dorsale di un paese estremamente lungo, e timorosi per il loro futuro di piccoli imprenditori minacciati e atterriti dagli slogan rivoluzionari sempre più pressanti, determinò un’ulteriore aumento della tensione sociale,terrorizzando sempre più i ceti medi già spaventati dal calo impressionante del loro potere d’acquisto. Si aveva l’impressione che da un lato Allende trattasse con la DC ed i militari per attenuare la tensione e garantire il mantenimento della democrazia rappresentativa, dall’altro subisse la violenza della sinistra o la tollerasse in funzione di nuovi equilibri politici non democratici. Piaccia  o meno la sinistra cilena nel 1973 aveva  una visione della società antidemocratica,legata al mito del “socialismo reale” radicalmente avversa ai valori dell’ Occidente. Pur con il rispetto dovuto ad un combattente morto per i suoi ideali,(ideali che la storia ha poi condannato)la sua azione politica (nonostante la raffigurazione entusiasta di lui,data dalla sinistra anche e soprattutto nostrana) contribuì al triste epilogo che portò alla dittatura di Pinochet.